Yannick Demaria

Siamo il futuro che si difende: il futuro che si farà!

UNA TASSA SULLE GRANDI FORTUNE: PER IL PRESENTE E PER IL FUTURO

All’indomani dell’approvazione delle due iniziative per limitare gli effetti negativi degli insostenibili aumenti dei premi Cassa malati, gli economisti Christian Marazzi, Spartaco Greppi e Sergio Rossi, opportunamente intervistati dal direttore di questo giornale (1 ottobre 2025), sono stati chiarissimi: “Una tassa sulle grandi fortune è una misura inaggirabile”.

Di fatto però le loro parole restano inascoltate. Quelle, più aggressive, delle destre e degli ambienti padronali, accompagnate dalla sostanziale complicità del governo e dei partiti di maggioranza — sempre più lontani dai bisogni della popolazione — al contrario non fanno presagire nulla di buono. 

Ho osservato nel dettaglio, comune per comune, i risultati della votazione del 28 settembre, da Blenio fino a Chiasso: è il grido d’allarme di una popolazione che fatica davvero! A Blenio, un paese tutt’altro che ricco e non orientato a sinistra, l’iniziativa del PS ha ottenuto il 61,43%, quella della Lega dei Ticinesi il 58,69%, mentre a Collina d’Oro è stata approvata soltanto l’iniziativa leghista, quella che permette anche deduzioni che non hanno nulla a che fare con i costi sanitari.

Il confronto tra due realtà così diverse sul piano socioeconomico è illuminante per l’identificazione delle priorità: a favore di chi si deve intervenire, quali sono le misure che aiutano davvero chi è in difficoltà e dove trovare le risorse.

Secondo recenti sondaggi (Arte, 2025), oltre il 60% degli europei sarebbe favorevole a tassare di più i super-ricchi per rafforzare sanità e stato sociale. In Ticino, plurimilionari (e miliardari) detengono quasi la metà della ricchezza, ma ricevono ingiustificati trattamenti fiscali di favore. Un aggravio fiscale inferiore all’1% su questi patrimoni già risolverebbe da solo il problema del finanziamento della 10%. È tempo di giustizia ridistributiva. Per il nostro presente e per il nostro futuro!

Articolo apparso il 30 novembre 2025 su LaRegione.

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